Magnifico SeatZac Poltrona Gonfiabile Violetto, Kg Sz00002. Zoom
Poltrone Gonfiabili Torino - Magnifico SeatZac Poltrona Gonfiabile Violetto, Kg Sz00002. Zoom - Caveausb
Magnifico SeatZac Poltrona Gonfiabile Violetto, Kg Sz00002. Zoom - La poltrona mozza del 1968, anch'essa firmata via raimondi, nasce anche da un nuovissimo concept di sedute. Mozza ha una forma portante a sezione variabile, un cilindro di poliuretano moltiplicato si riduce a 45 livelli e svuotato internamente secondo una fase triangolare che rende la superficie del sedile comoda ed elastica. La poltrona rimovibile è protetta con un tessuto elastico [11]. Nella descrizione dello stesso scrittore (raimondi, sd), la poltrona viene proposta come una versione in cui non sembrano apparire elementi convenzionali, compresi schienale, seduta, braccioli. Mozza è un oggetto allegorico che, modellandosi sotto il peso del corpo e tornando alla sua forma iniziale dopo l'uso, invita l'abilità del consumatore a controllare, a scoprire, per così dire. Il pezzo, di forma moderna, riflette la tensione orientata verso il look dei nuovi linguaggi dell'arredo design degli anni '60: nella forza del rinnovamento ci sono chiari riferimenti alle correnti inventive dell'istante, alle regolazioni in abito e al le nuovissime possibilità espressive consentite attraverso le materie plastiche mode (raimondi, sd).
Giuseppe raimondi è diventato architetto e designer, attivo nel campo della produzione, dell'arredamento e del layout commerciale fino al 1997, anno della sua prematura perdita di vite umane [1]. Il suo corso di design è suddiviso in compiti per diverse agenzie italiane e straniere, arredi e infissi, apparecchi di illuminazione, ufficio, tessile, ceramica e plastica.
Dal 1966 al 1970 raimondi è l'art director di gufram (un acronimo per gugliermetto fratelli arredamenti moderni), [2] una verità a quel punto una struttura artigianale, che ha aiutato a trasformare in un'agenzia riconosciuta in tutto il mondo. Con i fratelli gugliermetto e in particolare con giuseppe che, come ricorda l'architetto guido drocco [3] con un'apertura clientelare, consuetudine e sostenuto le sue idee tanto spesso audaci, raimondi instaura una collaborazione caratterizzata da un'originale ricerca formale e una speciale innovazione tecnologica. I guglielmetti, con il piacere di carpentieri e tappezzieri, avevano già iniziato a sperimentare nuove sostanze negli anni '50, l'uso della gomma piuma pirelli sapsa per l'imbottitura [4]. L'incontro primario tra raimondi e il gugliermetto è svanito nel 1966 mentre l'architetto si è rivolto a loro per la realizzazione di un divano in legno sul suo disegno: il pezzo diventa sintetico e quindi iniziato, dice giudo gugliermetto [5], la storia di raimondi in gufram . I guglielmetti chiesero a raimondi di impaginare alcuni oggetti imbottiti ai prezzi bassi. Di raimondi, gugliermetto ricorda la positività e il modo di operare: a partire dal cartone animato e dalle discussioni e analisi all'interno dell'organizzazione, sono stati fatti straordinari esperimenti all'interno del laboratorio e numerose e continue valutazioni per la convinzione dei prototipi di affermare la capacità di la nuova merce. Chiarendo le frasi di raimondi sul sistema di layout osservò:.